domenica 1 febbraio 2015

LEZ10 - Segno, Parola e Condivisione -

30 gennaio 2015
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini



In quest'ultimo incontro abbiamo fatto un passo indietro: abbiamo analizzato il passato, più precisamente il processo di scambio avvenuto dopo la nascita della stampa e la conseguente nascita dell'economia.

Con la nascita della stampa di Gutenberg durante il 15° secolo si assiste alla diffusione e alla conoscenza della Bibbia non solo nei ceti più nobili, ma in tutta la popolazione. La stampa determina il primo atto di scambio che induce all'economia. Tre elementi fondamentali che riassumono questo passaggio sono il SEGNO, la PAROLA e la CONDIVISIONE. I segni sono comprensibili a tutti e ormai fanno parte della quotidianità, la parola è fondamentale per la trasmissione del pensiero, anche di quello divino e la condivisione permette la crescita e la distribuzione del sapere. Il Marketing fa lo stesso e si appropria di questo concetto per stimolare il desiderio dell'acquirente.

Il SEGNO è un elemento fondamentale e ancora oggi svolge lo stesso compito, esso infatti attira e condiziona le persone. Chi crea un segno nasconde inconsciamente una parola e il risultato viene ceduto automaticamente ad altri. Il compito dell'artista è quello di creare e cedere quindi la sua creazione. La creatività dell'uomo è fondamentale, diventa pubblicità, trasforma la realtà e porta avanti il mondo.

venerdì 30 gennaio 2015

LEZ9 - COLORI, SIMBOLI E PAROLE NEL MIND MARKETING -

23 gennaio 2015
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Durante questa lezione abbiamo ripercorso l'importanza dei riflessi psicologici e mentali legati al colore, ai simboli e alle parole che vengono messe in relazione al prodotto.

Questi tre elementi, COLORE, SIMBOLO e PAROLA sono fondamentali per trasmettere all'acquirente il valore del prodotto. Ogni target cliente filtrerà in modo differente questi elementi poiché i bagagli socio-psico-culturali sono diversi per ogni target. Determinante è la cultura in cui ognuno di noi cresce, infatti in base a questa interpreteremo in maniera differente ogni prodotto. Ampia differenza esiste tra le varie classi sociali: i ceti bassi avranno infatti valori differenti dai ceti alti. Proprio per questo motivo l'utilizzo dell'oggetto e quindi il suo significato sono differenti.

La lezione si è aperta con la lettura di una breve battuta di un famoso film, "Il diavolo veste Prada": 
"Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. [...] E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni, tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti... in mezzo a una pila di roba."

A questo punto è sorta una questione: quanto veramente siamo liberi di scegliere? L'acquirente ha la libertà di scegliere il prodotto, questo è vero, ma è pur sempre costretto a sceglierne uno tra quelli proposti, ciò significa che crediamo di scegliere ma in realtà qualcun'altro ha già scelto per noi mettendo determinati prodotti sullo scaffale. La moda ne è un esempio chiaro. Noi tutti scegliamo come vestirci ma in realtà ne momento in cui seguiamo la moda o i colori in della stagione il nostro comportamento ha un significato: qualcuno ha scelto per noi, qualcuno ha scelto qual'è il capo di abbigliamento che attualmente sta andando di moda e quali sono i colori della stagione e noi ne siamo semplicemente influenzati.

In ogni caso nel momento in cui compro un oggetto significa che corrisponde ai miei valori personali, spesso però tutto ciò avviene tramite una logica inconscia ed è proprio questa che ci spinge a fare determinate scelte. Alla base delle mie scelte rimane sempre l'esperienza culturale che è destinata a rimanere invariata nelle persone.
Il concetto che sta alla base di tutto il mind marketing è la sensazione di attrazione e repulsione, piace e non piace, posso e non posso. Ogni prodotto genere emozioni di tipo positivo o negativo che variano da persona a persona.






martedì 23 dicembre 2014

LEZ8 - Colori, vibrazioni ed emozioni -

19 dicembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Ultima lezione prima delle vacanze di Natale, breve discussione sull'incontro svolto la settimana precedente che vedeva il colore come protagonista principale e analisi e approfondimento del Marketing Sensoriale applicato al lavoro del designer. Abbiamo preso in considerazione le forme, i colori, le vibrazioni, i sentimenti e le emozioni che gli oggetti possono trasmettere.

Siamo designer e per questo motivo quello che ci interessa maggiormente è studiare come riuscire a progettare un oggetto che colpisca il consumatore. In aiuto viene il Marketing Sensoriale. Si cerca quindi di progettare oggetti che donino sensazioni per la forma ma anche per il materiale. Una sensazione visiva e tattile può essere voluta quando il designer cerca di esprimere al meglio il valore dell'oggetto, ma in alcuni casi può essere anche casuale, quando invece non si presta molta attenzione alla decisione di materiali o forme. Nella nostra quotidianità ci sono molti oggetti che non sono stati studiati al meglio ma e che ormai rientrano nell'uso comune della gente. Questi tipi di oggetti sono ovunque e probabilmente la causa deriva dal fatto che molti di questi sono stati copiati da pezzi di grandi designer, ma i grandi designer avevano progettato quegli oggetti con quella determinata forma, colore e materiale per un motivo, per trasmettere determinate emozioni, che purtroppo le copie non sono state in grado di trasmettere. Per questo siamo circondati da oggetti insignificanti che però siamo abituati a comprare e utilizzare.

Per un designer riuscire a trasmettere un' emozione tramite il proprio oggetto è un grande traguardo. Gli oggetti sono molti, le sensazioni non di meno e così anche le personalità. Di conseguenza ogni persona verrà attratta in modo diverso da oggetti differenti. Il mercato usa perciò vari colori poiché ogni persona riceve vibrazioni in maniera differente. Ogni colore trasmette una sensazione ed ogni sensazione è collegata ad un sentimento. Quest'ultimo è associato a parole,che esprimono valori.

Ogni colore o suono emette delle vibrazioni. Le vibrazioni sono legate all'esperienza personale, quindi anche a ricordi poiché l'uomo è un essere sensoriale. Ciò ci permette di essere più o meno in sintonia con un colore o suono e di prediligerne uno piuttosto che un altro. I colori vivaci tendono solitamente ad esprimere felicità, gioia ed emozioni forti; i più cupi e scuri invece tristezza e serietà. Con l'aiuto dello studio dei colori e suoni il designer può scegliere le caratteristiche più adatte per il suo prodotto.

Riflessione interessante è stata fatta sulla sostanza, categoria di pensiero, e sulla materia, oggetto fisico. Il colore ad esempio ha sostanza poiché ho la facoltà di immaginarlo ma non è palpabile. Solo nel momento in cui il colore è applicato ad un oggetto ho la possibilità di toccarlo e di avere un' esperienza sensoriale tattile. Ciò che porta il consumatore all'acquisto sono le vibrazioni trasmesse dal colore, oltre che dai materiali.

Da queste considerazioni emergono chiaramente quattro elementi fondamentali: vista, udito, musica ed esperienza. Questi elementi fanno in modo che io mi avvicini ad un prodotto piuttosto che ad un altro.

domenica 14 dicembre 2014

- Il colore -

12 febbraio 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Questa settimana la lezione di Marketing si è svolta diversamente, abbiamo infatti parlato di colore. E' stato organizzato un incontro con diversi esperti del colore: il professore di cromatologia Vucemillo e l'artista e dirigente Dolzanelli.

Il colore con cui noi designer e grafici siamo abituati a lavorare non sono colori naturali bensì digitali. I veri colori presenti in natura esistono sotto forma di pigmenti. 
Con la data 1400 si può definire la nascita del colore, ciò poiché in quell'anno Leon Battista Alberti scrive il "De Pittura" in cui si occupa di dare una definizione al colore e alla luce. Ai tempi i colori utilizzati dagli artisti derivavano dai colori delle terre in cui questi vivevano; ogni stato aveva i suoi unici pigmenti derivanti dalle sue terre, esempi significativi sono i colori utilizzati dagli artisti italiani e dagli artisti fiamminghi che hanno precise gamme cromatiche.

Tutto, dalle opere dei grandi artisti agli oggetti di design, prima di essere creati vengono progettati e studiati. Ciò ci permette di capire quali sono i passaggi principali per creare un oggetto: prima di tutto c'è il pensiero, l'ambiente e il target cliente per poi arrivare all'azione, alla creazione, alla tramutazione dell'elaborazione mentale in realtà.

Altro elemento fondamentale è la luce, senza questa niente e nessun colore può essere visto. La luce ci dà la consapevolezza delle cose, illumina la coscienza a differenza dell'oscurità che invece rappresenta il subconscio, le forze oscure dentro di noi. Questi due elementi opposti possono creare insieme un terzo elemento, la parte centrale dell'uomo, il cuore, la zona dei sentimenti. Questo passaggio è paragonabile all'arcobaleno, che si forma con la presenza della luce e dell'oscurità.
Il colore quindi esiste? Scientificamente no, non esiste come materialità, come anche la luce. Questi sono solo manifestazioni. Il colore non è solo quantità, ovvero frequenze d'onda. ma anche qualità e fa provare delle emozioni.

Con queste brevi considerazioni possiamo capire come il colore ha influenzato l'esistenza dell'uomo e per quale motivo al giorno d'oggi viene data grande importanza all'applicazione del colore su oggetti e brand. Il colore trasmette emozioni e compito del marketing strategico è quello di comprendere le potenzialità di ogni colore per applicarlo ai prodotti e alle corporate image giuste e quindi vendere al consumatore.

martedì 9 dicembre 2014

LEZ 7 - La contestualizzazione emotiva del prodotto -

5 dicembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini

Nuova lezione alla LABA di Torbole sul Garda, si parla di mapping mentale psicolinguistico. C'è una domanda alla base di questo argomento: E' possibile avere più certezze sull'efficacia della comunicazione?

La psicolinguistica è lo studio dei fattori psicologici e neurologici che stanno alla base dell'acquisizione, della comprensione e dell'utilizzo del linguaggio negli esseri umani. Questa si occupa di classificare l'emotività e dà la possibilità di osservare i risultati di ricerca agli operatori di marketing. Grazie a queste ricerche si possono raggiungere risposte specifiche. Fase fondamentale della psicolinguistica è la contestualizzazione emotiva di un prodotto, ciò significa che è necessario posizionare il prodotto nello spazio emotivo, ciò avviene tramite un test emozionale con lo scopo di individuare le emozioni collettive nei confronti di un determinato prodotto. 
Le emozioni possono essere identificate tramite una parola chiave, una sensazione mentale associata a sentimenti. Esistono parole che sono considerate universali e che in modo inconscio associamo a determinate emozioni. Tutte queste parole vengono posizionate all'interno di mappe mentali generali. Il posizionamento nel mapping mentale consente di individuare il collegamento emotivo tendenziale.
Ogni emozione si divide in quattro tipi di reazioni o effetti: reazioni fisiologiche, reazioni affettive, reazioni adattive e reazioni valutative.

domenica 30 novembre 2014

LEZ6 - I vettori delle emozioni: vettori sorgente e poli emozionali superficiali -

28 novembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini

Nella lezione di questa settimana abbiamo parlato dei tre driver che compongono il nostro inconscio e degli otto driver psicologici che ci portano all'acquisto.

Come detto nella lezione precedente il nostro inconscio, ego, è composto da tre driver fondamentali: energia, empatia ed esistenza.Questi determinano le pulsioni vitali dell'individuo. L'inconscio non giudica, non sceglie, ma spinge o frena l'individuo verso una direzione. La parte razionale invece classifica questi impulsi. 
Il vettore Energia, positivo o negativo, rappresenta la pulsione primaria, l'istinto, e trasmette impulsi o ordini automatici, irrazionali dettati appunto dall'inconscio.
Il vettore Empatia è un vettore bipolare che è costituito dal rapporto piacere-paura. Esso genera stati d'animo ed emozioni positive, attrattive ma anche sensazioni ed emozioni di incertezza e mistero.
Il vettore Esistenza si divide tra esistenza materiale e trascendentale, infatti l'uomo, a differenza degli animali, oltre all'immanente riesce a concepire anche l'immateriale, il pensiero. questo principio è alla base del valore nel marketing, infatti spesso l'individuo compra un prodotto non per quello che è ma per quello che riesce a trasmettere.
Questi vettori danno origine ai principali poli emozionali superficiali bipolari, ovvero felicità-sofferenza, euforia-depressione, eccitazione-relax, aggressività-serenità. Queste dettano le nostre emozioni e producono un ciclo continuo, un vortice, partendo da un'emozione per arrivare ad un'altra.
Un'esempio chiaro è lo stato emozionale della sofferenza che si rivela essere un mercato potente poiché per alleviare il dolore spesso ci si concede qualcosa come un abito nuovo, una serata in compagnia o un viaggio e facendo ciò si arriva gradualmente a raggiungere la gioia, la felicità.


Il marketing cerca di controllare l'inconscio dell'individuo attraverso i prodotti per direzionare l'impulso all'acquisto. Negli ultimi anni è diventato sempre più difficile riuscire a convincere il consumatore ad acquistare il proprio prodotto, in circolazione ci sono infatti sempre più prodotti, le novità escono ogni pochi giorni e per questo motivo diventa sempre più faticoso sorprendere il consumatore, egli infatti non si meraviglia più per nulla. Quando le novità sono troppe queste si annullano. Il prodotto, per conquistare deve generare positività, utilizzare colori solari e vivaci, musiche veloci e dai toni elevati. Ciò induce il Marketing a creare dei valori collettivi intorno al prodotto, in modo da conquistare un determinato target di acquirenti. E' necessario dire però che la mente collettiva non esiste, esiste invece un pensiero comune e condiviso da molti generato per la maggior parte delle volte dalla cultura in cui si vive. Ogni cultura e Paese ha infatti valori differenti associati a diverse emozioni.


sabato 22 novembre 2014

LEZ5 - Meccanismi e dinamiche del pensiero emozionale -

21 novembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini

Nella lezione precedente ci siamo soffermati sulla definizione di prezzo reale, di prezzo emotivo e di intenzione d'acquisto. Abbiamo sottolineato che l'intention to buy deve essere mediata tramite un'emozione che riesca ad abbassare la percezione del prezzo del prodotto (normalmente si percepisce come 30/33% in meno) altrimenti diventa un sacrificio, una frustrazione non favorevole che implica il mancato acquisto o l'acquisto di un prodotto sbagliato. Il prezzo reale e quello emotivo vengono filtrati dalla mente in base ai valori della quotidianità; al momento dell'acquisto è uno di loro a prevalere sulla mente dell'acquirente.


In questa lezione ci siamo concentrati invece sulle emozioni provenienti dal linguaggio, dalle parole, dai suoni, ma anche dai segni e dai simboli che incontriamo quotidianamente. Infatti ogni suono o segno connota una vibrazione specifica che viene associata ad un colore o ad un'emozione e presenta, se conosciuto, un'energia. Quindi anche con suoni e simboli si vendono i prodotti e si fa Marketing.
La mente del consumatore come prima cosa legge le immagini, genera energia e analizza il prodotto dandogli una valutazione positiva o negativa, piace o non piace. Questa è la prima comunicazione di base su cui si fonda tutta la pubblicità.

Tutto ciò viene chiamato Mind Marketing, una scienza basata sullo studio della psiche del consumatore. Il suo compito è capire il motivo per cui il consumatore sceglie un prodotto rispetto ad un altro; davanti a più scelte la mente umana attiva automaticamente i sensi, appoggiandosi a colori, suoni, segni che emozionano, influenzando così la scelta d'acquisto. Per questo motivo il Mind Marketing studia l'inconscio attraverso test, interviste ed altro. Durante la lezione abbiamo provato personalmente a fare un test interessante: ci è stato domandato quale tra le vocali AEIOU si può definire quella più profumata e quella più maleodorante. Le risposte sono state similari: la E si è rivelata quella più profumata, la U quella più maleodorante. Ciò dimostra come sia presente una preferenza collettiva. Tramite molti altri e differenti test il Marketing può analizzare il pensiero del consumatore e comprendere le sue scelte inconsce e usarle nelle sue strategie di vendita, come nel nome, nel packaging e nella pubblicità.
Per comprendere però la pubblicità del prodotto è necessario che il consumatore abbia determinati valori per decodificare quelli del prodotto. C'è quindi bisogno di trovare un target che abbia valori collettivi per riuscire a comunicare. Infatti i valori sono differenti anche tra le culture ed anche per questo motivo spesso le pubblicità di uno stesso prodotto sono differenti nei diversi paesi.


Esistono tre driver che influenzano le nostre azioni. Il driver energia, alla base di tutto, capace di creare sia la positività che la negatività e ancora in uno stato di inconscio; l'empatia è il secondo driver, che ha la capacità di direzionare l'energia; questi due driver generano il terzo, l'esistenza Alla base della comunicazione c'è quindi un rapporto energetico tra ENERGIA che ha la capacità di creare movimento ma è ancora potenzialità, EMPATIA ed ESISTENZA.