martedì 23 dicembre 2014

LEZ8 - Colori, vibrazioni ed emozioni -

19 dicembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Ultima lezione prima delle vacanze di Natale, breve discussione sull'incontro svolto la settimana precedente che vedeva il colore come protagonista principale e analisi e approfondimento del Marketing Sensoriale applicato al lavoro del designer. Abbiamo preso in considerazione le forme, i colori, le vibrazioni, i sentimenti e le emozioni che gli oggetti possono trasmettere.

Siamo designer e per questo motivo quello che ci interessa maggiormente è studiare come riuscire a progettare un oggetto che colpisca il consumatore. In aiuto viene il Marketing Sensoriale. Si cerca quindi di progettare oggetti che donino sensazioni per la forma ma anche per il materiale. Una sensazione visiva e tattile può essere voluta quando il designer cerca di esprimere al meglio il valore dell'oggetto, ma in alcuni casi può essere anche casuale, quando invece non si presta molta attenzione alla decisione di materiali o forme. Nella nostra quotidianità ci sono molti oggetti che non sono stati studiati al meglio ma e che ormai rientrano nell'uso comune della gente. Questi tipi di oggetti sono ovunque e probabilmente la causa deriva dal fatto che molti di questi sono stati copiati da pezzi di grandi designer, ma i grandi designer avevano progettato quegli oggetti con quella determinata forma, colore e materiale per un motivo, per trasmettere determinate emozioni, che purtroppo le copie non sono state in grado di trasmettere. Per questo siamo circondati da oggetti insignificanti che però siamo abituati a comprare e utilizzare.

Per un designer riuscire a trasmettere un' emozione tramite il proprio oggetto è un grande traguardo. Gli oggetti sono molti, le sensazioni non di meno e così anche le personalità. Di conseguenza ogni persona verrà attratta in modo diverso da oggetti differenti. Il mercato usa perciò vari colori poiché ogni persona riceve vibrazioni in maniera differente. Ogni colore trasmette una sensazione ed ogni sensazione è collegata ad un sentimento. Quest'ultimo è associato a parole,che esprimono valori.

Ogni colore o suono emette delle vibrazioni. Le vibrazioni sono legate all'esperienza personale, quindi anche a ricordi poiché l'uomo è un essere sensoriale. Ciò ci permette di essere più o meno in sintonia con un colore o suono e di prediligerne uno piuttosto che un altro. I colori vivaci tendono solitamente ad esprimere felicità, gioia ed emozioni forti; i più cupi e scuri invece tristezza e serietà. Con l'aiuto dello studio dei colori e suoni il designer può scegliere le caratteristiche più adatte per il suo prodotto.

Riflessione interessante è stata fatta sulla sostanza, categoria di pensiero, e sulla materia, oggetto fisico. Il colore ad esempio ha sostanza poiché ho la facoltà di immaginarlo ma non è palpabile. Solo nel momento in cui il colore è applicato ad un oggetto ho la possibilità di toccarlo e di avere un' esperienza sensoriale tattile. Ciò che porta il consumatore all'acquisto sono le vibrazioni trasmesse dal colore, oltre che dai materiali.

Da queste considerazioni emergono chiaramente quattro elementi fondamentali: vista, udito, musica ed esperienza. Questi elementi fanno in modo che io mi avvicini ad un prodotto piuttosto che ad un altro.

domenica 14 dicembre 2014

- Il colore -

12 febbraio 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Questa settimana la lezione di Marketing si è svolta diversamente, abbiamo infatti parlato di colore. E' stato organizzato un incontro con diversi esperti del colore: il professore di cromatologia Vucemillo e l'artista e dirigente Dolzanelli.

Il colore con cui noi designer e grafici siamo abituati a lavorare non sono colori naturali bensì digitali. I veri colori presenti in natura esistono sotto forma di pigmenti. 
Con la data 1400 si può definire la nascita del colore, ciò poiché in quell'anno Leon Battista Alberti scrive il "De Pittura" in cui si occupa di dare una definizione al colore e alla luce. Ai tempi i colori utilizzati dagli artisti derivavano dai colori delle terre in cui questi vivevano; ogni stato aveva i suoi unici pigmenti derivanti dalle sue terre, esempi significativi sono i colori utilizzati dagli artisti italiani e dagli artisti fiamminghi che hanno precise gamme cromatiche.

Tutto, dalle opere dei grandi artisti agli oggetti di design, prima di essere creati vengono progettati e studiati. Ciò ci permette di capire quali sono i passaggi principali per creare un oggetto: prima di tutto c'è il pensiero, l'ambiente e il target cliente per poi arrivare all'azione, alla creazione, alla tramutazione dell'elaborazione mentale in realtà.

Altro elemento fondamentale è la luce, senza questa niente e nessun colore può essere visto. La luce ci dà la consapevolezza delle cose, illumina la coscienza a differenza dell'oscurità che invece rappresenta il subconscio, le forze oscure dentro di noi. Questi due elementi opposti possono creare insieme un terzo elemento, la parte centrale dell'uomo, il cuore, la zona dei sentimenti. Questo passaggio è paragonabile all'arcobaleno, che si forma con la presenza della luce e dell'oscurità.
Il colore quindi esiste? Scientificamente no, non esiste come materialità, come anche la luce. Questi sono solo manifestazioni. Il colore non è solo quantità, ovvero frequenze d'onda. ma anche qualità e fa provare delle emozioni.

Con queste brevi considerazioni possiamo capire come il colore ha influenzato l'esistenza dell'uomo e per quale motivo al giorno d'oggi viene data grande importanza all'applicazione del colore su oggetti e brand. Il colore trasmette emozioni e compito del marketing strategico è quello di comprendere le potenzialità di ogni colore per applicarlo ai prodotti e alle corporate image giuste e quindi vendere al consumatore.

martedì 9 dicembre 2014

LEZ 7 - La contestualizzazione emotiva del prodotto -

5 dicembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini

Nuova lezione alla LABA di Torbole sul Garda, si parla di mapping mentale psicolinguistico. C'è una domanda alla base di questo argomento: E' possibile avere più certezze sull'efficacia della comunicazione?

La psicolinguistica è lo studio dei fattori psicologici e neurologici che stanno alla base dell'acquisizione, della comprensione e dell'utilizzo del linguaggio negli esseri umani. Questa si occupa di classificare l'emotività e dà la possibilità di osservare i risultati di ricerca agli operatori di marketing. Grazie a queste ricerche si possono raggiungere risposte specifiche. Fase fondamentale della psicolinguistica è la contestualizzazione emotiva di un prodotto, ciò significa che è necessario posizionare il prodotto nello spazio emotivo, ciò avviene tramite un test emozionale con lo scopo di individuare le emozioni collettive nei confronti di un determinato prodotto. 
Le emozioni possono essere identificate tramite una parola chiave, una sensazione mentale associata a sentimenti. Esistono parole che sono considerate universali e che in modo inconscio associamo a determinate emozioni. Tutte queste parole vengono posizionate all'interno di mappe mentali generali. Il posizionamento nel mapping mentale consente di individuare il collegamento emotivo tendenziale.
Ogni emozione si divide in quattro tipi di reazioni o effetti: reazioni fisiologiche, reazioni affettive, reazioni adattive e reazioni valutative.

domenica 30 novembre 2014

LEZ6 - I vettori delle emozioni: vettori sorgente e poli emozionali superficiali -

28 novembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini

Nella lezione di questa settimana abbiamo parlato dei tre driver che compongono il nostro inconscio e degli otto driver psicologici che ci portano all'acquisto.

Come detto nella lezione precedente il nostro inconscio, ego, è composto da tre driver fondamentali: energia, empatia ed esistenza.Questi determinano le pulsioni vitali dell'individuo. L'inconscio non giudica, non sceglie, ma spinge o frena l'individuo verso una direzione. La parte razionale invece classifica questi impulsi. 
Il vettore Energia, positivo o negativo, rappresenta la pulsione primaria, l'istinto, e trasmette impulsi o ordini automatici, irrazionali dettati appunto dall'inconscio.
Il vettore Empatia è un vettore bipolare che è costituito dal rapporto piacere-paura. Esso genera stati d'animo ed emozioni positive, attrattive ma anche sensazioni ed emozioni di incertezza e mistero.
Il vettore Esistenza si divide tra esistenza materiale e trascendentale, infatti l'uomo, a differenza degli animali, oltre all'immanente riesce a concepire anche l'immateriale, il pensiero. questo principio è alla base del valore nel marketing, infatti spesso l'individuo compra un prodotto non per quello che è ma per quello che riesce a trasmettere.
Questi vettori danno origine ai principali poli emozionali superficiali bipolari, ovvero felicità-sofferenza, euforia-depressione, eccitazione-relax, aggressività-serenità. Queste dettano le nostre emozioni e producono un ciclo continuo, un vortice, partendo da un'emozione per arrivare ad un'altra.
Un'esempio chiaro è lo stato emozionale della sofferenza che si rivela essere un mercato potente poiché per alleviare il dolore spesso ci si concede qualcosa come un abito nuovo, una serata in compagnia o un viaggio e facendo ciò si arriva gradualmente a raggiungere la gioia, la felicità.


Il marketing cerca di controllare l'inconscio dell'individuo attraverso i prodotti per direzionare l'impulso all'acquisto. Negli ultimi anni è diventato sempre più difficile riuscire a convincere il consumatore ad acquistare il proprio prodotto, in circolazione ci sono infatti sempre più prodotti, le novità escono ogni pochi giorni e per questo motivo diventa sempre più faticoso sorprendere il consumatore, egli infatti non si meraviglia più per nulla. Quando le novità sono troppe queste si annullano. Il prodotto, per conquistare deve generare positività, utilizzare colori solari e vivaci, musiche veloci e dai toni elevati. Ciò induce il Marketing a creare dei valori collettivi intorno al prodotto, in modo da conquistare un determinato target di acquirenti. E' necessario dire però che la mente collettiva non esiste, esiste invece un pensiero comune e condiviso da molti generato per la maggior parte delle volte dalla cultura in cui si vive. Ogni cultura e Paese ha infatti valori differenti associati a diverse emozioni.


sabato 22 novembre 2014

LEZ5 - Meccanismi e dinamiche del pensiero emozionale -

21 novembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini

Nella lezione precedente ci siamo soffermati sulla definizione di prezzo reale, di prezzo emotivo e di intenzione d'acquisto. Abbiamo sottolineato che l'intention to buy deve essere mediata tramite un'emozione che riesca ad abbassare la percezione del prezzo del prodotto (normalmente si percepisce come 30/33% in meno) altrimenti diventa un sacrificio, una frustrazione non favorevole che implica il mancato acquisto o l'acquisto di un prodotto sbagliato. Il prezzo reale e quello emotivo vengono filtrati dalla mente in base ai valori della quotidianità; al momento dell'acquisto è uno di loro a prevalere sulla mente dell'acquirente.


In questa lezione ci siamo concentrati invece sulle emozioni provenienti dal linguaggio, dalle parole, dai suoni, ma anche dai segni e dai simboli che incontriamo quotidianamente. Infatti ogni suono o segno connota una vibrazione specifica che viene associata ad un colore o ad un'emozione e presenta, se conosciuto, un'energia. Quindi anche con suoni e simboli si vendono i prodotti e si fa Marketing.
La mente del consumatore come prima cosa legge le immagini, genera energia e analizza il prodotto dandogli una valutazione positiva o negativa, piace o non piace. Questa è la prima comunicazione di base su cui si fonda tutta la pubblicità.

Tutto ciò viene chiamato Mind Marketing, una scienza basata sullo studio della psiche del consumatore. Il suo compito è capire il motivo per cui il consumatore sceglie un prodotto rispetto ad un altro; davanti a più scelte la mente umana attiva automaticamente i sensi, appoggiandosi a colori, suoni, segni che emozionano, influenzando così la scelta d'acquisto. Per questo motivo il Mind Marketing studia l'inconscio attraverso test, interviste ed altro. Durante la lezione abbiamo provato personalmente a fare un test interessante: ci è stato domandato quale tra le vocali AEIOU si può definire quella più profumata e quella più maleodorante. Le risposte sono state similari: la E si è rivelata quella più profumata, la U quella più maleodorante. Ciò dimostra come sia presente una preferenza collettiva. Tramite molti altri e differenti test il Marketing può analizzare il pensiero del consumatore e comprendere le sue scelte inconsce e usarle nelle sue strategie di vendita, come nel nome, nel packaging e nella pubblicità.
Per comprendere però la pubblicità del prodotto è necessario che il consumatore abbia determinati valori per decodificare quelli del prodotto. C'è quindi bisogno di trovare un target che abbia valori collettivi per riuscire a comunicare. Infatti i valori sono differenti anche tra le culture ed anche per questo motivo spesso le pubblicità di uno stesso prodotto sono differenti nei diversi paesi.


Esistono tre driver che influenzano le nostre azioni. Il driver energia, alla base di tutto, capace di creare sia la positività che la negatività e ancora in uno stato di inconscio; l'empatia è il secondo driver, che ha la capacità di direzionare l'energia; questi due driver generano il terzo, l'esistenza Alla base della comunicazione c'è quindi un rapporto energetico tra ENERGIA che ha la capacità di creare movimento ma è ancora potenzialità, EMPATIA ed ESISTENZA.



domenica 16 novembre 2014

- DREAMSlab where science and technology meet -

DREAMSlab, acronimo di Dedicated Research Environment for Advanced Modeling and Simulations, è un laboratorio capace di simulare la realtà in modo completo attraverso la visualizzazione e la manipolazione tridimensionale di dati. Si trova nel Palazzo della Carovana della Scuola Normale Superiore di Pisa. Il prof. Vincenzo Barone è a capo di un team scientifico composto da più di 30 persone e diviso in due gruppi che lavorano insieme: Dreams3D per il sistema virtuale e HPC per la chimica computazionale e il calcolo ad alte prestazioni.


Al centro del Dreams3D c'è la CAVE 3D, uno spazio rivestito da schermi di proiezione in cui si visualizzano le immagini tridimensionali. La particolarità di questa visualizzazione tridimensionale è una perfetta visione reale che permette di muoversi all'interno degli oggetti visualizzati e di controllarli. Le visualizzazioni che avvengono appartengono a diversi campi, culturale, scientifico, chirurgico, metallico, di riabilitazione, di restauro. Il gruppo HPC ha il compito di estendere le conoscenze relative alle scienze computazionali mediante nuovi modelli tecnologici.
Questo è in breve il grande lavoro di ricerca che svolge il DREAMSlab.

sabato 15 novembre 2014

LEZ4 - L'uomo compra emozioni -

14 novembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini

Durante  questa lezione abbiamo cercato di capire come viene influenzato il consumatore durante l'acquisto di un prodotto.


Cosa determina quindi l'acquisto o meno di un prodotto? Spesso le emozioni sono più forti della razionalità; queste ci inducono all'acquisto senza avere il tempo di valutare il reale uso del prodotto e nonostante l'alto prezzo. L'oggetto è così desiderato che si è disposti a pagare di più pur di avere il beneficio di quest'ultimo. A volte ciò si rivela un beneficio psicologico e non reale. L'uomo compra emozioni, non oggetti. Se esistono prodotti che non riescono a trasmettere emozioni probabilmente risultano essere quelli meno venduti.
L'emozione però non è sempre duratura e può quindi svanire dopo poco tempo. Ed è in questo momento che ci si rende conto di aver comprato qualcosa che in realtà non era necessario o non valeva il prezzo per cui è stata acquistata. L'immagine del prodotto che percepiamo crea illusione nel consumatore riuscendo ad ingannare sul prezzo.


Tecnicamente si definisce Price Sensitivity la percezione del prezzo; Intention to buy l'intenzione d'acquisto, determinata dal prezzo emotivo e da quello reale; Emotional Price è il prezzo emotivo, i cui valori sono la marca, la reputazione sociale, il gusto personale, la pubblicità ed altro, che si trasforma in Premium Price, ovvero il prezzo superiore a quello di mercato che ci fa percepire il prodotto come migliore. Le immagini sotto riportate intendono far capire la logica di acquisto: se l'acquirente è spinto all'acquisto dall'emozione comprerà il prodotto con un prezzo emotivo, anche se più alto, e ne trarrà beneficio, anche se per poco tempo; mentre al contrario se l'acquirente si rende conto del prezzo reale del prodotto, grazie alla razionalità, sarà disposto a fare un sacrificio e a non comprarlo.





domenica 9 novembre 2014

LEZ3 - Designer e materiali, prodotto ed emozioni -

novembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof Corrado Corradini


Durante questa lezione di marketing abbiamo parlato di un tema fondamentale nel mondo del design, diventato sempre più di rilievo: il rapporto tra il designer e i materiali. Infine abbiamo ribadito l'importanza di associare la giusta emozione ad ogni prodotto.

Importantissimo per il designer è conoscere il meglio possibile i materiali con cui deve progettare. Come un abile artigiano egli deve riconoscere le qualità e le debolezze che compongono i materiali così da abbinarli al giusto prodotto e valorizzarne le caratteristiche. Senza un accurato studio dei materiali da parte del designer la fase di progettazione non sarebbe completa e non soddisferebbe a pieno le esigenze del mercato. Per questo motivo il designer deve lavorare a pari passo con i centri di ricerca e far capire ai ricercatori cosa può servire di nuovo, sperimentare e testare i nuovi materiali.


Il prodotto deve essere quindi progettato al meglio tenendo conto anche dei dettagli e deve essere affiancato ad un'emozione, ed è quest'ultima che crea l'impulso di desiderio nel potenziale cliente. Il marketing moderno si basa sull'emozione e questo è chiaro. Il potenziale acquirente, durante l'acquisto, viene aiutato da quattro ambiti mentali: intuito, pensiero razionale, sentimento e percezione istintiva.  Tramite un pay-off o una frase di accompagnamento infatti è facile suscitare un'emozione. La "Unique Selling Proposition", letteralmente "proposizione esclusiva di vendita", è un modello teorico di funzionamento della pubblicità ed è un termine che accompagna il prodotto con lo scopo di motivare la scelta per cui si è scelto un prodotto piuttosto che un altro. Il marketing strategico comanda così le vendite.

mercoledì 5 novembre 2014

LEZ2 - Gli spot e la figura femminile -

E’ noto che la figura femminile faciliti la vendita, questa infatti viene sempre affiancata al prodotto sia per attirare l’attenzione dell’uomo che quello della donna. 
Prendendo in considerazione 10 spot di prodotti differenti si può notare come la figura femminile sia sempre, o quasi, al centro dell’attenzione. Indipendentemente descritta come figura raffinata e sensuale o gioiosa e spensierata è la protagonista dei racconti delle pubblicità televisive.
Negli spot come Nespresso, Range Rover Evoque e Cornetto Algida assistiamo ad un inseguimento di tipo visivo o fisico della donna da parte dell'uomo, quest'ultimo attratto principalmente dal suo fascino. Daygum Protex, Activia, Kinder Bueno sono spot che rappresentano invece una donna sana, gioiosa, felice del prodotto che sta utilizzando, in questo modo invogliano il consumatore ad assomigliarle. Una citazione significativa di Stefano Zatta dice che "gli uomini agiscono" mentre "le donne appaiono. Gli uomini guardano le donne. Le donne guardano se stesse mentre sono guardate", questo ci fa capire come la donna "si trasforma in oggetto. Più specificamente in oggetto di visione".




martedì 4 novembre 2014

LEZ 2 - La pubblicità -

novembre 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Durante la seconda lezione di marketing abbiamo parlato di pubblicità e di come questa sia in grado di influenzare o meno il potenziale cliente.
Arma vincente per vendere bene è studiare l'emozione adatta ad ogni prodotto. Il prodotto infatti deve essere sempre associato ad una particolare emozione capace di fare colpo e in grado di influenzare il comportamento consumistico, incoraggiando le vendite. L'emozione è un elemento fondamentale che ha sempre guidato l'uomo.
Un esempio è quello di Steve Jobs che con il suo prodotto, l'i-pod, aveva l'intenzione di vendere qualcosa di emozionante: la possibilità di tenere in tasca un milione di canzoni in grado di toccare il cuore della gente, come solo la musica è capace di fare.
La pubblicità usa lo stesso sistema, punta sulle emozione e sui valori del target che vuole raggiungere. Per questo motivo spesso viene usata la pubblicità di tipo sessuale, la più potente, che trasmette valori palesi o nascosti, di tipo raffinato o volgare.
In particolare è la figura della donna che viene impiegata maggiormente.
"Gli uomini agiscono, le donne appaiono. Gli uomini guardano le donne. Le donne guardano se stesse mentre sono guardate. [...] L'osservatore delle donne è maschile; l'osservata femminile. Così lei si trasforma in oggetto. Più specificamente in oggetto di visione."

Il valore del mercato pubblicitario nel 2013 era di circa 2 miliardi di euro. Esso vale per la maggior parte dalla tv, dai quotidiani, dalla radio e internet che sono i padroni della pubblicità.
Il messaggio pubblicitario spinge ad una scelta. Indipendentemente dalla scelta che facciamo generiamo un vortice, un movimento di espulsione e di attrazione (concetto alla base della svastica, antico simbolo di movimento).
L'uomo infatti è concepito dal mercato come uno spazio, un campo vuoto, un cerchio libero in cui esso si può muovere. Il cerchio è il miglior campo perché in esso non ci sono equilibri prestabiliti come nel quadrato. Il centro di esso rappresenta la nostra coscienza. 
L'uomo è infatti in una situazione di stasi finché non viene a contatto con input esterni che generano movimento e lo influenzano fino a fargli cambiare opinione.
Il concetto di dualità, di mi piace e non mi piace, è alla base delle scelte dell'uomo.

martedì 28 ottobre 2014

LEZ1 - Introduzione -

ottobre 2014
lezioni di marketing
a cura del prof Corrado Corradini

A Torbole sul Garda iniziano le lezioni di marketing per il terzo anno, quest'anno i due corsi Design e Graphic Design lavorano insieme. Prima lezione molto introduttiva, ripercorriamo brevemente ciò che era stato sviluppato l'anno precedente, veniamo a conoscenza dei progetti da portare avanti durante questo semestre e parliamo brevemente di un argomento molto interessante e affascinante: la psicologia del colore.

Parliamo di posizionamento. Per posizionamento si intende la collocazione che il prodotto, attraverso un'immagine chiara, trova nella mente del potenziale acquirente. Un'immagine chiara viene creata in modo che il cliente possa associare determinati valori al prodotto. I valori sono concezione del desiderabile, l'azienda perciò deve rendere desiderabili i propri prodotti in modo da indurre all'acquisto. Facendo quindi dei valori dell'azienda gli stessi valori del consumatore, si ottiene il successo.

BISOGNO - NECESSITA' - VALORI - TARGET - BRAND - 4P

Il posizionamento è basato quindi su due principi fondamentali:


  • come mi presento (corporate image)
  • come mi vedono gli altri (immagine percepita)
Il mercato oggi è pieno di offerte, il compito del marketing è quello di indirizzare il brand giusto al target giusto. Il brand soddisfa quindi un target che ha valori, che sollecitano delle necessità, le quali devono soddisfare dei bisogni.

Due elementi che stanno alla base dell'oggetto sono forma e funzione, ciò ci fa capire che durante l'acquisto si è continuamente influenzati dalle emozioni, l'oggetto assume un valore psicologico.
Per questo motivo abbiamo anche parlato di colore, questo infatti riesce ad influenzare fortemente l'uomo. Ogni colore trasmette una sensazione differente e sono le sensazioni stesse a controllare il mondo.


lunedì 27 gennaio 2014

LEZ 10 - il Posizionamento naturale -

gennaio 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Ultima lezione di marketing svolta alla LABA di Torbole sul Garda in cui abbiamo parlato nuovamente di Posizionamento, ma questo volta di un altro tipo, di Posizionamento Naturale

Abbiamo già capito che il Posizionamento non significa successo, ma essere conosciuti; l'essere conosciuti però è un fattore importante per la pianificazione della strategia da perseguire, che se svolta in modo corretto, porta al successo. Alla base del Posizionamento, come di tutta la strategia di successo, c'è la vision e la mission aziendale, che devono essere definite da subito e in modo chiaro.

Si deve tenere conto del grande impatto che ha avuto il web sul marketing strategico. Infatti anche tramite il web avviene il posizionamento. Si parla di posizionamento naturale, il meglio che ogni azienda potrebbe mai desiderare. Quando si parla di Posizionamento naturale si intende un posizionamento in cui il Brand in questione non ha bisogno di alcuna campagna pubblicitaria poiché questo avviene nelle pagine del motore senz'alcuna operazione di advertising o tramite posizionamenti forzati. Un grande esempio ne è il Brand CocaCola, che riesce a posizionarsi senza sforzi. Questo posizionamento deriva dall'interesse che si genera sul web.
Il Posizionamento naturale si basa su alcuni principi o logica elementare: principio di negazione nonA, di congiunzione AeB, di disgiunzione AoB e di equivalenza A solo se B.

Esempio chiaro di Posizionamento è quello che noi studenti di Design alla LABA di Torbole sul Garda abbiamo fatto dall'inizio delle lezioni di Marketing & Management fino ad oggi creando un blog personale su cui pubblicare volta per volta un riassunto delle lezioni. Il nostro posizionamento è avvenuto in rete tramite i link.


Durante questo semestre abbiamo percorso la strada del marketing strategico, dalla vision che un'azienda deve avere al suo Posizionamento. Ho capito l'importanza per un'azienda di stabilire fin dall'inizio la sua vision e di conseguenza la sua mission e quindi applicarle sul prodotto, e da qui iniziare a percorrere la strada verso il successo tramite tante piccole strategie, dalle matrici, in primis la matrice SWOT, al Brand management, dalla Unique Selling Proposition al Posizionamento. Sicuramente qualcosa a me sconosciuto fino ad allora. Nonostante ciò sono riuscita ad inserirmi nell'ottica del marketing ed a seguirlo con entusiasmo, non avevo idea di come funzionasse e di come fosse importante per raggiungere il successo. Ora sono contenta di avere acquisito queste nozioni e pronta a scoprirne delle altre. Aspetto curiosa il terzo anno per affrontare le lezioni di Marketing & Management 2 del docente Corrado Corradini.








lunedì 20 gennaio 2014

LEZ9 - il Posizionamento -

gennaio 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Nono incontro con il Marketing per noi studenti della LABA a Torbole sul Garda. Questa volta il docente Corrado Corradini ci ha parlato del Posizionamento, processo su cui si basa tutto il Marketing strategico. Dobbiamo ancora una volta tenere ben presente che fare marketing significa far coincidere gli obiettivi aziendali, descritti nella mission, con i bisogni dei consumatori per poter realizzare il risultato e la soddisfazione cercata.

Tutto il marketing ruota intorno al concetto di Posizionamento; per Posizionamento si intende la collocazione che il prodotto, attraverso un'immagine chiara, trova nella mente del potenziale acquirente. Un'immagine chiara viene creata per fare in modo che il cliente possa associare determinati valori al prodotto così da fortificarli con il passare degli anni. I valori, come li abbiamo definiti fin dall'inizio, sono concezione del desiderabile, ciò significa che l'azienda deve mettere al centro dell'attenzione il concetto di attrattività, deve rendere desiderabili i propri prodotti in modo da indurre all'acquisto; facendo dei valori dell'azienda, definiti dalla vision, gli stessi valori del consumatore, si ottiene il successo. Trasmettendo così un'immagine chiara e veritiera l'azienda crea la sua reputazione.

Il Posizionamento è dunque composto da varie fasi; prima di tutto si deve creare una reputazione del prodotto sviluppandone i tratti distintivi. La reputazione è un elemento fondamentale per l'azienda, può essere considerata come un biglietto da visita difronte al consumatore che deve scegliere tra te e la concorrenza; una buona reputazione può facilmente aumentare le vendite. Quindi fondamentale è la percezione immediata che il cliente ha del prodotto, per questo motivo l'azienda ha il compito di trasmettere i valori giusti in cui il consumatore può identificarsi; tutto ciò è frutto di attenti studi e ricerche di mercato che portano a determinare i gusti del pubblico.
Quando si crea una reputazione intervengono gli influencers come media, web, situazioni o persone per amplificare la propagazione dei valori trasmettendoli ad una precisa audience, target di riferimento generale; tramite lo scambio di valori tra influencer e audience avviene il posizionamento di un prodotto. L'audience è importante per mantenere costante il posizionamento, poiché controlla la credibilità dell'azienda. L'audience è formata maggiormente da un target identitario, la cui qualità percepita è maggiore e garantisce quindi la vendita. Il posizionamento di un prodotto può essere talmente forte da essere anche in grado di influenzare il gesto delle persone. Se si fa attenzione al caso Apple si nota che chi possiede un apparecchio di quell'azienda tende maggiormente a metterlo in mostra; chi invece possiede un veicolo Audi tende ad andare ad alta velocità poiché l'automobile viene considerata di tipo sportivo.


Può capitare di dover affrontare un posizionamento negativo, in questo caso si deve investire nello sviluppo e ricerca per eliminarlo e crearne uno nuovo. Il Posizionamento infatti è un flusso continuo e può facilmente variare con le scelte strategiche applicate dall'azienda.


giovedì 16 gennaio 2014

- pillole di Design -

Sono al secondo anno del corso di Design alla LABA di Torbole sul Garda e ogni tanto mi capita di pensare a quando ho iniziato a frequentare questa Accademia. Dai primi giorni sono stata introdotta al mondo del design che devo dire essere veramente affascinate. Diversi corsi ci hanno dato la possibilità di conoscere cose nuove, mai viste ed ampliare così la nostra conoscenza e il nostro interesse. Completamente nuovi per me sono stati i software per computer che aiutano il designer durante la progettazione; ne esistono moltissimi e sono veramente sorprendenti. Io sto ancora imparando ad utilizzarli ma volevo proporvi alcune parti dei miei lavori svolti l'anno scorso.












sabato 11 gennaio 2014

LEZ8 - la Unique Selling Proposition -

gennaio 2014
lezioni di Marketing & Management
 a cura del prof. Corrado Corradini


A Torbole sul Garda, nella sede della LABA, si è svolta la prima lezione di Marketing del nuovo anno del docente Corrado Corradini. Il tema principale della lezione è stata la pubblicità applicata al marchio di un prodotto, detta Unique Selling Proposition. Mi piacerebbe però riassumere la lezione con una frase che mi ha particolarmente colpito durante l'incontro "noi siamo frutto di un'educazione pubblicitaria".

Unique Selling Proposition significa letteralmente "proposizione esclusiva di vendita" ed è un modello teorico di funzionamento della pubblicità formulato negli anni quaranta da Rosser Reeves, pubblicitario statunitense. 
La USP è un termine che solitamente accompagna un prodotto ed ha lo scopo di aiutare a far comprendere perché consumare un certo prodotto piuttosto che quello presentato dalla concorrenza e inoltre serve a posizionare con precisione un prodotto nella mente del consumatore. Ma per essere efficace deve avere determinate caratteristiche:
  • deve trasmettere un'immagine chiara, deve mettere in evidenza il beneficio specifico per cui il consumatore acquista il prodotto
  • la proposta deve essere unica e non replicabile o copiabile dalla concorrenza
  • il messaggio deve essere talmente forte da generare l'impulso all'acquisto ed avvicinare nuovi consumatori
Questo termine non è da confondere né con la vision dell'azienda, che ha il compito invece di specificare l'idea che sta alla base dell'azienda, né con il pay-off aziendale, elemento verbale che riassume la vision dell'azienda e si riferisce all'intero brand.

Nel mondo di oggi, dove si sta assistendo ad una continua espansione dei mercati e di conseguenza ad una maggiore concorrenza, la Unique Selling Proposition acquisisce una posizione molto importante. Importante però è il comportamento dei consumatori all'acquisto, che non sono più attratti da prezzi vantaggiosi o dall'estetica, ma valutano maggiormente l'insoddisfazione per le alternative offerte dal mercato. Inoltre i consumatori vengono aiutati durante l'acquisto da quattro ambiti mentali: intuito, pensiero razionale, sentimento e percezione istintiva. L'USP è quindi l'arma di differenziazione tra i marchi e deve saper trasmettere i miti della nostra cultura per indurre il consumatore all'acquisto. Infatti i termini che accompagnano il prodotto vengono creati appositamente per stimolare i ricordi ed i valori della società in cui si vive. Prendiamo come esempio un prodotto antiforfora; nella nostra società la forfora è diventata un problema da combattere poiché si è andato a creare un mito: forfora uguale sporco, pulizia uguale nobiltà, accettazione. Questo esempio ci fa capire che è la società che per prima detta le regole che i singoli individui devono seguire.
L'USP è inoltre capace di stabilire un rapporto duraturo con il consumatore e di assicurarsi per questo motivo un conseguente aumento della vendita. Semplice esempio proposto durante la lezione è stato quello dei prodotti per la pulizia della casa; solitamente le figlie tendono ad acquistare gli stessi prodotti utilizzati dalle madri, in questo modo ci si assicura un continuo posto del prodotto nella mente del consumatore.


La Unique Selling Proposition è l'unico e vero strumento di advertising che permette al prodotto di differenziarsi e posizionarsi sul mercato; serve sostanzialmente per vendere il prodotto. Il posizionamento è veramente fondamentale ed è considerato il processo per creare un'immagine ben precisa del prodotto nella mente del consumatore. Una precisa immagine può aiutare infatti il potenziale consumatore ad associare alcuni valori al prodotto. Dal posizionamento si creerà quindi una reputazione del prodotto, che verrà espansa attraverso i media per garantirne la vendita.
Il marketing strategico tiene viva una continua lotta tra la concorrenza, per questo motivo c'è bisogno di una continua originalità da applicare alle aziende, si inizia quindi a parlare di marketing immaginativo che si basa sulla creatività e sull'anticipazione di nuove tendenze.

Propongo infine alcuni esempi di Unique Selling Proposition per riuscire a comprendere al meglio l'argomento affrontato:

  • Air Action Vigorsol, a fresh air explosion
  • Mon Chèri Ferrero, lasciati stupire
  • Idro Caps Omino Bianco, azzera le macchie azzera gli sprechi
  • Trattamento Anti-Macchie Garnier, sbarazzati delle tue macchie
  • deodorante Pure & Sensitive Nivea, pura protezione per la pelle sensibile




“Importanza della Natura e dell' Organic Design in Scandinavia”


Un argomento che mi ha interessato particolarmente nella storia del design è stato il Design Scandinavo poiché è particolarmente legato alla natura. Con questo testo vorrei fornire una breve visione generale di quelli che furono i motivi che portarono allo sviluppo del Design Scandinavo, sottolineando il ruolo importante che ebbe la natura, la quale influenzò non poco il modo di lavorare dei designer portando alla nascita dell' ”Organic Design”.

La Scandinavia si differenzia dal resto dell'Europa per una propria identità culturale. Gli stati che la compongono (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia anche se geograficamente soltanto le ultime due compongono la penisola scandinava) condividono radici storiche, culturali, linguistiche e religiose comuni.
Questi Stati hanno da sempre imposto all'uomo una costante lotta per adattarsi alle dure condizioni climatiche che là vi si trovano. Per la comune necessità di proteggersi in un ambiente estremo, vasto e freddo si è creata un' attiva vita sociale. Più che in ogni altra parte del mondo i designer scandinavi hanno sviluppato un approccio democratico al design che cerca un ideale sociale e un aumento della qualità della vita attraverso prodotti e tecnologie appropriate e prezzi accessibili.
Questa difesa comune ha portato una particolare attenzione alla qualità degli spazi interni dove si è sempre cercato di realizzare luoghi ospitali sia nelle abitazioni private che negli spazi pubblici.
Il clima rigido, che in alcune zone vede nove mesi di buio durante l'inverno, e l'estate inondata di sole, hanno influenzato la disposizione degli spazi interni, caratterizzati da ordine, essenzialità, funzionalità e uso di materiali caldi e organici.


Nasce quindi, intorno al 1920,  rientrando nel Movimento Moderno, il Design Scandinavo.
Nel periodo fra le due Guerre i designer di tutta l'Europa manifestavano un desiderio condiviso di modernità e innovazione nel design, con la necessità di porre il processo creativo della progettazione in relazione alle emergenti tecnologie industriali. I designer scandinavi ne sviluppano uno stile esemplare nonostante le loro particolarità. I principali fattori della loro diversità possono considerarsi: il non aver assunto come referente la “macchina”; la mancata frattura tra artigianato e industria; la volontà di non smentire la propria tradizione ma piuttosto di continuarla; l'uso prevalente di alcuni materiali, in particolare del legno; l'aver rivendicato al design degli oggetti domestici un posto nel disegno industriale; l'aver assunto come referente principale dei loro progetti la natura.
Il concetto di Design Scandinavo viene però popolarizzato a partire dagli anni '50 attraverso l'esposizione “Design in Scandinavia” presentata tra il 1954 e il 1957 negli USA e in Canada.

Il design scandinavo si concentra sulla realizzazione di un oggetto o mobile singolo che, finché accostato ad altri concepiti nello stesso spirito organico, si inserisce nell'ambiente diventando armonica parte di un tutto; ciò non funziona quando questo è accostato ad un pezzo estraneo. Gli oggetti nordici sono accomunati da una forte caratterizzazione organica che non rende possibile un'armonia con i meccanici prodotti esteri. Non è interesse di questo design realizzare oggetti icona, seriali, ma piuttosto di creare oggetti pensati in relazione all'ambiente in cui questi devono essere collocati, importante è creare un'armonia tra uomo, oggetto e ambiente.
Il design nordico ambisce a raggiungere un equilibrio tra forma, funzione, colore, consistenza, robustezza e costi. Alvar Aalto, Tapio Wirkkala e Hans J.Wegner sono solo alcuni dei designer che hanno trovato nella natura un'inesauribile fonte di ispirazione. Semplicità, linee definite, unità tra forma e funzione si fondano con la passione per lo studio delle forme organiche. Lo stretto rapporto con la natura e la praticità rappresentano un tratto comune del design scandinavo; ciò nonostante, sia il design che l'architettura presentano caratteristiche marcatamente variabili a seconda della nazione.



Il legno è il materiale per eccellenza del design scandinavo poiché è una della poche materie prime disponibili in loco. Il suo impiego frequente non è dovuto soltanto alla sua facile reperibilità ma anche alle sue proprietà, in particolare quelle isolanti.
Il legno venne utilizzato da tutti e in vari modi. Inizialmente non esistevano particolari innovazioni, i modelli infatti si fondavano sulla tornitura e sui sistemi di curvatura del legno. Con l'introduzione di sostegni metallici si vide un avvicinamento verso l'industria. Ma solo con lo studio di Alvar Aalto, prima sulla curvatura del legno utilizzando l'umidità naturale del legno di betulla finlandese e poi sul compensato, si raggiunge la vera espressione del design scandinavo. Queste sue ricerche gli permisero di trovare la soluzione al problema dell'incontro tra piani verticali e orizzontali creando una struttura unica. Per la prima volta si possono osservare sedie dalle curve morbide ed armoniose da contrapporre al rigoroso formalismo dell'International Style. Non si tratta di una differenza legata solamente alle forme e ai materiali utilizzati, ma nell'approccio dedicato al progetto: un rapporto olistico meno legato alla spiritualità ma maggiormente al rapporto emotivo che si crea con l’utente stesso. Anche il vetro e la ceramica sono due materiali molto usati dai designer scandinavi.


Alvar Aalto, designer finlandese, credeva fortemente in un design “umanistico”: rifiutò materiali artificiali, che secondo lui non si accordavano con la condizione umana. Fu tra i fondatori dell' Organic Design e le sue idee ebbero grandi influenze sui designer del dopoguerra come Charles Eames. Aalto credeva inoltre che il design dovesse rivolgersi soprattutto ai bisogni psicologici dell'uomo e ciò si poteva ottenere tramite l'uso di materiali naturali. Alvar Aalto fu un designer versatile che si dedicò a vari campi. Egli è conosciuto anche per le sue lampade, per il suo design su vetro; il suo lavoro più famoso con questo materiale è il vaso Aalto, un’icona del design finlandese. Egli non volle indicare quale uso fare di questo oggetto in vetro, ma volle che fossero le persone stesse a deciderlo e forse questo è il segreto che ha permesso alla collezione Aalto di rimanere sempre moderna e fresca.


“Un design (una composizione, un’opera d’architettura,
una sedia, un mobile) può essere definito organico
se vi è in esso un’armonica organizzazione
delle parti nel tutto, secondo la struttura, il materiale
e l’uso. Entro questa definizione non c’è posto per vani ornamentali
e superfluità. La parte della bellezza vi è perciò non meno
grande, nella scelta ideale del materiale, nella finezza visuale e nella
razionale eleganza delle cose che servono l’uso.”
Così si leggeva nel catalogo newyorkese della mostra Organic Design
realizzata al MOMA nel 1941.


Tapio Wirkkala è uno dei designer scandinavi più versatile e più a contatto con la natura. I materiali più importanti da lui utilizzati furono il legno e il vetro di cui non smise mai di esplorare le possibilità che offrivano. Lavora inoltre con ceramiche, metalli, luce, gioielli, grafica. Designer e artista finlandese, autodidatta, che poteva passare senza problemi da un materiale all'altro come da un oggetto all'altro. Era incuriosito dai materiali del posto, dalla natura; cercava infatti di imprimere in ogni suo lavoro il richiamo a questa.
Fondamentale è il rapporto tra forma e funzione: l'oggetto ha una forma, un'identità e questa è collegata ad una funzione precisa.




Importante per il design scandinavo fu anche lo studio sulla luce che doveva rendere migliore la vita quotidiana. Scopo principale dei designer che se ne occuparono fu quello di rendere l'ambiente interno il più possibile similare a quello esterno, in modo tale da creare un atmosfera naturale anche all'interno delle abitazioni soprattutto nei periodi invernali.
 
Hans J. Wegner, designer danese è tra i maggiori rappresentanti dell'organicismo riuscendo ad unire eleganza, forme organiche e funzionalità. Il suo amore per i materiali naturali e la sua profonda conoscenza della necessità di mobili funzionali otre che belli resero il design di Wegner popolare su scala internazionale.




Un collegamento con il design scandinavo lo possiamo trovare in altri diversi momenti della storia del design. Basti pensare all'Art Nouveau nella quale è presente un richiamo alla natura che però ha uno scopo decorativo concretizzato attraverso la scelta delle forme utilizzate quali fiori, piante e facendo emergere il lato emotivo, più irrazionale dell'uomo. 
  Ma anche nell'architettura americana di Frank Lloyd Wright si vede un vero e proprio approccio alla natura. L'architettura di Wright ha come idea trainante il rifiuto della mera ricerca estetica o il semplice gusto superficiale. La progettazione architettonica deve creare un’armonia tra l’uomo e la natura, costruire un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito ed ambiente naturale, attraverso l’integrazione dei vari elementi inseriti dall'uomo e quelli naturali del sito. Tutto diventano parte di un unico interconnesso organismo spazio – architettonico. 
  Nel 1941 viene indetto al MOMA di NY la mostra “Organic Design in home furnishing” alla quale Charles Eames e Eero Saarinen parteciparono congiuntamente e presentarono l' “Organic Chair”, oggetto rivoluzionario per l'avanzata tecnologia impiegata nella costruzione utilizzando il compensato sagomato in un singolo composto ma anche per il concetto di supporto e contatto continuo espresso attraverso forme organiche rispondenti a criteri ergonomici. L’influenza di Charles & Ray Eames sul design degli anni ’50 fu enorme: forme scolpite ed organiche, nuovi materiali e tecniche produttive, un approccio rivoluzionario. Gli Eames hanno dimostrato come il design moderno possa concorrere a migliorare la qualità della vita, la conoscenza e la comprensione tra i popoli. 




Questi diversi esempi mostrano come durante il tempo si siano sviluppati e come siano cambiati i concetti e i modi di pensare, come il designer dal semplice gusto estetico arrivi a ragionare sullo stato d'animo dell'utente, incentrando il proprio studio sul benessere e sul miglioramento della vita quotidiana. Insieme hanno posto i canoni del progetto organico: un design creativo e interpretativo dei bisogni più significativi dell'uomo nello spazio e nel tempo ed in contatto con la natura.