lunedì 27 gennaio 2014

LEZ 10 - il Posizionamento naturale -

gennaio 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Ultima lezione di marketing svolta alla LABA di Torbole sul Garda in cui abbiamo parlato nuovamente di Posizionamento, ma questo volta di un altro tipo, di Posizionamento Naturale

Abbiamo già capito che il Posizionamento non significa successo, ma essere conosciuti; l'essere conosciuti però è un fattore importante per la pianificazione della strategia da perseguire, che se svolta in modo corretto, porta al successo. Alla base del Posizionamento, come di tutta la strategia di successo, c'è la vision e la mission aziendale, che devono essere definite da subito e in modo chiaro.

Si deve tenere conto del grande impatto che ha avuto il web sul marketing strategico. Infatti anche tramite il web avviene il posizionamento. Si parla di posizionamento naturale, il meglio che ogni azienda potrebbe mai desiderare. Quando si parla di Posizionamento naturale si intende un posizionamento in cui il Brand in questione non ha bisogno di alcuna campagna pubblicitaria poiché questo avviene nelle pagine del motore senz'alcuna operazione di advertising o tramite posizionamenti forzati. Un grande esempio ne è il Brand CocaCola, che riesce a posizionarsi senza sforzi. Questo posizionamento deriva dall'interesse che si genera sul web.
Il Posizionamento naturale si basa su alcuni principi o logica elementare: principio di negazione nonA, di congiunzione AeB, di disgiunzione AoB e di equivalenza A solo se B.

Esempio chiaro di Posizionamento è quello che noi studenti di Design alla LABA di Torbole sul Garda abbiamo fatto dall'inizio delle lezioni di Marketing & Management fino ad oggi creando un blog personale su cui pubblicare volta per volta un riassunto delle lezioni. Il nostro posizionamento è avvenuto in rete tramite i link.


Durante questo semestre abbiamo percorso la strada del marketing strategico, dalla vision che un'azienda deve avere al suo Posizionamento. Ho capito l'importanza per un'azienda di stabilire fin dall'inizio la sua vision e di conseguenza la sua mission e quindi applicarle sul prodotto, e da qui iniziare a percorrere la strada verso il successo tramite tante piccole strategie, dalle matrici, in primis la matrice SWOT, al Brand management, dalla Unique Selling Proposition al Posizionamento. Sicuramente qualcosa a me sconosciuto fino ad allora. Nonostante ciò sono riuscita ad inserirmi nell'ottica del marketing ed a seguirlo con entusiasmo, non avevo idea di come funzionasse e di come fosse importante per raggiungere il successo. Ora sono contenta di avere acquisito queste nozioni e pronta a scoprirne delle altre. Aspetto curiosa il terzo anno per affrontare le lezioni di Marketing & Management 2 del docente Corrado Corradini.








lunedì 20 gennaio 2014

LEZ9 - il Posizionamento -

gennaio 2014
lezioni di Marketing & Management
a cura del prof. Corrado Corradini


Nono incontro con il Marketing per noi studenti della LABA a Torbole sul Garda. Questa volta il docente Corrado Corradini ci ha parlato del Posizionamento, processo su cui si basa tutto il Marketing strategico. Dobbiamo ancora una volta tenere ben presente che fare marketing significa far coincidere gli obiettivi aziendali, descritti nella mission, con i bisogni dei consumatori per poter realizzare il risultato e la soddisfazione cercata.

Tutto il marketing ruota intorno al concetto di Posizionamento; per Posizionamento si intende la collocazione che il prodotto, attraverso un'immagine chiara, trova nella mente del potenziale acquirente. Un'immagine chiara viene creata per fare in modo che il cliente possa associare determinati valori al prodotto così da fortificarli con il passare degli anni. I valori, come li abbiamo definiti fin dall'inizio, sono concezione del desiderabile, ciò significa che l'azienda deve mettere al centro dell'attenzione il concetto di attrattività, deve rendere desiderabili i propri prodotti in modo da indurre all'acquisto; facendo dei valori dell'azienda, definiti dalla vision, gli stessi valori del consumatore, si ottiene il successo. Trasmettendo così un'immagine chiara e veritiera l'azienda crea la sua reputazione.

Il Posizionamento è dunque composto da varie fasi; prima di tutto si deve creare una reputazione del prodotto sviluppandone i tratti distintivi. La reputazione è un elemento fondamentale per l'azienda, può essere considerata come un biglietto da visita difronte al consumatore che deve scegliere tra te e la concorrenza; una buona reputazione può facilmente aumentare le vendite. Quindi fondamentale è la percezione immediata che il cliente ha del prodotto, per questo motivo l'azienda ha il compito di trasmettere i valori giusti in cui il consumatore può identificarsi; tutto ciò è frutto di attenti studi e ricerche di mercato che portano a determinare i gusti del pubblico.
Quando si crea una reputazione intervengono gli influencers come media, web, situazioni o persone per amplificare la propagazione dei valori trasmettendoli ad una precisa audience, target di riferimento generale; tramite lo scambio di valori tra influencer e audience avviene il posizionamento di un prodotto. L'audience è importante per mantenere costante il posizionamento, poiché controlla la credibilità dell'azienda. L'audience è formata maggiormente da un target identitario, la cui qualità percepita è maggiore e garantisce quindi la vendita. Il posizionamento di un prodotto può essere talmente forte da essere anche in grado di influenzare il gesto delle persone. Se si fa attenzione al caso Apple si nota che chi possiede un apparecchio di quell'azienda tende maggiormente a metterlo in mostra; chi invece possiede un veicolo Audi tende ad andare ad alta velocità poiché l'automobile viene considerata di tipo sportivo.


Può capitare di dover affrontare un posizionamento negativo, in questo caso si deve investire nello sviluppo e ricerca per eliminarlo e crearne uno nuovo. Il Posizionamento infatti è un flusso continuo e può facilmente variare con le scelte strategiche applicate dall'azienda.


giovedì 16 gennaio 2014

- pillole di Design -

Sono al secondo anno del corso di Design alla LABA di Torbole sul Garda e ogni tanto mi capita di pensare a quando ho iniziato a frequentare questa Accademia. Dai primi giorni sono stata introdotta al mondo del design che devo dire essere veramente affascinate. Diversi corsi ci hanno dato la possibilità di conoscere cose nuove, mai viste ed ampliare così la nostra conoscenza e il nostro interesse. Completamente nuovi per me sono stati i software per computer che aiutano il designer durante la progettazione; ne esistono moltissimi e sono veramente sorprendenti. Io sto ancora imparando ad utilizzarli ma volevo proporvi alcune parti dei miei lavori svolti l'anno scorso.












sabato 11 gennaio 2014

LEZ8 - la Unique Selling Proposition -

gennaio 2014
lezioni di Marketing & Management
 a cura del prof. Corrado Corradini


A Torbole sul Garda, nella sede della LABA, si è svolta la prima lezione di Marketing del nuovo anno del docente Corrado Corradini. Il tema principale della lezione è stata la pubblicità applicata al marchio di un prodotto, detta Unique Selling Proposition. Mi piacerebbe però riassumere la lezione con una frase che mi ha particolarmente colpito durante l'incontro "noi siamo frutto di un'educazione pubblicitaria".

Unique Selling Proposition significa letteralmente "proposizione esclusiva di vendita" ed è un modello teorico di funzionamento della pubblicità formulato negli anni quaranta da Rosser Reeves, pubblicitario statunitense. 
La USP è un termine che solitamente accompagna un prodotto ed ha lo scopo di aiutare a far comprendere perché consumare un certo prodotto piuttosto che quello presentato dalla concorrenza e inoltre serve a posizionare con precisione un prodotto nella mente del consumatore. Ma per essere efficace deve avere determinate caratteristiche:
  • deve trasmettere un'immagine chiara, deve mettere in evidenza il beneficio specifico per cui il consumatore acquista il prodotto
  • la proposta deve essere unica e non replicabile o copiabile dalla concorrenza
  • il messaggio deve essere talmente forte da generare l'impulso all'acquisto ed avvicinare nuovi consumatori
Questo termine non è da confondere né con la vision dell'azienda, che ha il compito invece di specificare l'idea che sta alla base dell'azienda, né con il pay-off aziendale, elemento verbale che riassume la vision dell'azienda e si riferisce all'intero brand.

Nel mondo di oggi, dove si sta assistendo ad una continua espansione dei mercati e di conseguenza ad una maggiore concorrenza, la Unique Selling Proposition acquisisce una posizione molto importante. Importante però è il comportamento dei consumatori all'acquisto, che non sono più attratti da prezzi vantaggiosi o dall'estetica, ma valutano maggiormente l'insoddisfazione per le alternative offerte dal mercato. Inoltre i consumatori vengono aiutati durante l'acquisto da quattro ambiti mentali: intuito, pensiero razionale, sentimento e percezione istintiva. L'USP è quindi l'arma di differenziazione tra i marchi e deve saper trasmettere i miti della nostra cultura per indurre il consumatore all'acquisto. Infatti i termini che accompagnano il prodotto vengono creati appositamente per stimolare i ricordi ed i valori della società in cui si vive. Prendiamo come esempio un prodotto antiforfora; nella nostra società la forfora è diventata un problema da combattere poiché si è andato a creare un mito: forfora uguale sporco, pulizia uguale nobiltà, accettazione. Questo esempio ci fa capire che è la società che per prima detta le regole che i singoli individui devono seguire.
L'USP è inoltre capace di stabilire un rapporto duraturo con il consumatore e di assicurarsi per questo motivo un conseguente aumento della vendita. Semplice esempio proposto durante la lezione è stato quello dei prodotti per la pulizia della casa; solitamente le figlie tendono ad acquistare gli stessi prodotti utilizzati dalle madri, in questo modo ci si assicura un continuo posto del prodotto nella mente del consumatore.


La Unique Selling Proposition è l'unico e vero strumento di advertising che permette al prodotto di differenziarsi e posizionarsi sul mercato; serve sostanzialmente per vendere il prodotto. Il posizionamento è veramente fondamentale ed è considerato il processo per creare un'immagine ben precisa del prodotto nella mente del consumatore. Una precisa immagine può aiutare infatti il potenziale consumatore ad associare alcuni valori al prodotto. Dal posizionamento si creerà quindi una reputazione del prodotto, che verrà espansa attraverso i media per garantirne la vendita.
Il marketing strategico tiene viva una continua lotta tra la concorrenza, per questo motivo c'è bisogno di una continua originalità da applicare alle aziende, si inizia quindi a parlare di marketing immaginativo che si basa sulla creatività e sull'anticipazione di nuove tendenze.

Propongo infine alcuni esempi di Unique Selling Proposition per riuscire a comprendere al meglio l'argomento affrontato:

  • Air Action Vigorsol, a fresh air explosion
  • Mon Chèri Ferrero, lasciati stupire
  • Idro Caps Omino Bianco, azzera le macchie azzera gli sprechi
  • Trattamento Anti-Macchie Garnier, sbarazzati delle tue macchie
  • deodorante Pure & Sensitive Nivea, pura protezione per la pelle sensibile




“Importanza della Natura e dell' Organic Design in Scandinavia”


Un argomento che mi ha interessato particolarmente nella storia del design è stato il Design Scandinavo poiché è particolarmente legato alla natura. Con questo testo vorrei fornire una breve visione generale di quelli che furono i motivi che portarono allo sviluppo del Design Scandinavo, sottolineando il ruolo importante che ebbe la natura, la quale influenzò non poco il modo di lavorare dei designer portando alla nascita dell' ”Organic Design”.

La Scandinavia si differenzia dal resto dell'Europa per una propria identità culturale. Gli stati che la compongono (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia anche se geograficamente soltanto le ultime due compongono la penisola scandinava) condividono radici storiche, culturali, linguistiche e religiose comuni.
Questi Stati hanno da sempre imposto all'uomo una costante lotta per adattarsi alle dure condizioni climatiche che là vi si trovano. Per la comune necessità di proteggersi in un ambiente estremo, vasto e freddo si è creata un' attiva vita sociale. Più che in ogni altra parte del mondo i designer scandinavi hanno sviluppato un approccio democratico al design che cerca un ideale sociale e un aumento della qualità della vita attraverso prodotti e tecnologie appropriate e prezzi accessibili.
Questa difesa comune ha portato una particolare attenzione alla qualità degli spazi interni dove si è sempre cercato di realizzare luoghi ospitali sia nelle abitazioni private che negli spazi pubblici.
Il clima rigido, che in alcune zone vede nove mesi di buio durante l'inverno, e l'estate inondata di sole, hanno influenzato la disposizione degli spazi interni, caratterizzati da ordine, essenzialità, funzionalità e uso di materiali caldi e organici.


Nasce quindi, intorno al 1920,  rientrando nel Movimento Moderno, il Design Scandinavo.
Nel periodo fra le due Guerre i designer di tutta l'Europa manifestavano un desiderio condiviso di modernità e innovazione nel design, con la necessità di porre il processo creativo della progettazione in relazione alle emergenti tecnologie industriali. I designer scandinavi ne sviluppano uno stile esemplare nonostante le loro particolarità. I principali fattori della loro diversità possono considerarsi: il non aver assunto come referente la “macchina”; la mancata frattura tra artigianato e industria; la volontà di non smentire la propria tradizione ma piuttosto di continuarla; l'uso prevalente di alcuni materiali, in particolare del legno; l'aver rivendicato al design degli oggetti domestici un posto nel disegno industriale; l'aver assunto come referente principale dei loro progetti la natura.
Il concetto di Design Scandinavo viene però popolarizzato a partire dagli anni '50 attraverso l'esposizione “Design in Scandinavia” presentata tra il 1954 e il 1957 negli USA e in Canada.

Il design scandinavo si concentra sulla realizzazione di un oggetto o mobile singolo che, finché accostato ad altri concepiti nello stesso spirito organico, si inserisce nell'ambiente diventando armonica parte di un tutto; ciò non funziona quando questo è accostato ad un pezzo estraneo. Gli oggetti nordici sono accomunati da una forte caratterizzazione organica che non rende possibile un'armonia con i meccanici prodotti esteri. Non è interesse di questo design realizzare oggetti icona, seriali, ma piuttosto di creare oggetti pensati in relazione all'ambiente in cui questi devono essere collocati, importante è creare un'armonia tra uomo, oggetto e ambiente.
Il design nordico ambisce a raggiungere un equilibrio tra forma, funzione, colore, consistenza, robustezza e costi. Alvar Aalto, Tapio Wirkkala e Hans J.Wegner sono solo alcuni dei designer che hanno trovato nella natura un'inesauribile fonte di ispirazione. Semplicità, linee definite, unità tra forma e funzione si fondano con la passione per lo studio delle forme organiche. Lo stretto rapporto con la natura e la praticità rappresentano un tratto comune del design scandinavo; ciò nonostante, sia il design che l'architettura presentano caratteristiche marcatamente variabili a seconda della nazione.



Il legno è il materiale per eccellenza del design scandinavo poiché è una della poche materie prime disponibili in loco. Il suo impiego frequente non è dovuto soltanto alla sua facile reperibilità ma anche alle sue proprietà, in particolare quelle isolanti.
Il legno venne utilizzato da tutti e in vari modi. Inizialmente non esistevano particolari innovazioni, i modelli infatti si fondavano sulla tornitura e sui sistemi di curvatura del legno. Con l'introduzione di sostegni metallici si vide un avvicinamento verso l'industria. Ma solo con lo studio di Alvar Aalto, prima sulla curvatura del legno utilizzando l'umidità naturale del legno di betulla finlandese e poi sul compensato, si raggiunge la vera espressione del design scandinavo. Queste sue ricerche gli permisero di trovare la soluzione al problema dell'incontro tra piani verticali e orizzontali creando una struttura unica. Per la prima volta si possono osservare sedie dalle curve morbide ed armoniose da contrapporre al rigoroso formalismo dell'International Style. Non si tratta di una differenza legata solamente alle forme e ai materiali utilizzati, ma nell'approccio dedicato al progetto: un rapporto olistico meno legato alla spiritualità ma maggiormente al rapporto emotivo che si crea con l’utente stesso. Anche il vetro e la ceramica sono due materiali molto usati dai designer scandinavi.


Alvar Aalto, designer finlandese, credeva fortemente in un design “umanistico”: rifiutò materiali artificiali, che secondo lui non si accordavano con la condizione umana. Fu tra i fondatori dell' Organic Design e le sue idee ebbero grandi influenze sui designer del dopoguerra come Charles Eames. Aalto credeva inoltre che il design dovesse rivolgersi soprattutto ai bisogni psicologici dell'uomo e ciò si poteva ottenere tramite l'uso di materiali naturali. Alvar Aalto fu un designer versatile che si dedicò a vari campi. Egli è conosciuto anche per le sue lampade, per il suo design su vetro; il suo lavoro più famoso con questo materiale è il vaso Aalto, un’icona del design finlandese. Egli non volle indicare quale uso fare di questo oggetto in vetro, ma volle che fossero le persone stesse a deciderlo e forse questo è il segreto che ha permesso alla collezione Aalto di rimanere sempre moderna e fresca.


“Un design (una composizione, un’opera d’architettura,
una sedia, un mobile) può essere definito organico
se vi è in esso un’armonica organizzazione
delle parti nel tutto, secondo la struttura, il materiale
e l’uso. Entro questa definizione non c’è posto per vani ornamentali
e superfluità. La parte della bellezza vi è perciò non meno
grande, nella scelta ideale del materiale, nella finezza visuale e nella
razionale eleganza delle cose che servono l’uso.”
Così si leggeva nel catalogo newyorkese della mostra Organic Design
realizzata al MOMA nel 1941.


Tapio Wirkkala è uno dei designer scandinavi più versatile e più a contatto con la natura. I materiali più importanti da lui utilizzati furono il legno e il vetro di cui non smise mai di esplorare le possibilità che offrivano. Lavora inoltre con ceramiche, metalli, luce, gioielli, grafica. Designer e artista finlandese, autodidatta, che poteva passare senza problemi da un materiale all'altro come da un oggetto all'altro. Era incuriosito dai materiali del posto, dalla natura; cercava infatti di imprimere in ogni suo lavoro il richiamo a questa.
Fondamentale è il rapporto tra forma e funzione: l'oggetto ha una forma, un'identità e questa è collegata ad una funzione precisa.




Importante per il design scandinavo fu anche lo studio sulla luce che doveva rendere migliore la vita quotidiana. Scopo principale dei designer che se ne occuparono fu quello di rendere l'ambiente interno il più possibile similare a quello esterno, in modo tale da creare un atmosfera naturale anche all'interno delle abitazioni soprattutto nei periodi invernali.
 
Hans J. Wegner, designer danese è tra i maggiori rappresentanti dell'organicismo riuscendo ad unire eleganza, forme organiche e funzionalità. Il suo amore per i materiali naturali e la sua profonda conoscenza della necessità di mobili funzionali otre che belli resero il design di Wegner popolare su scala internazionale.




Un collegamento con il design scandinavo lo possiamo trovare in altri diversi momenti della storia del design. Basti pensare all'Art Nouveau nella quale è presente un richiamo alla natura che però ha uno scopo decorativo concretizzato attraverso la scelta delle forme utilizzate quali fiori, piante e facendo emergere il lato emotivo, più irrazionale dell'uomo. 
  Ma anche nell'architettura americana di Frank Lloyd Wright si vede un vero e proprio approccio alla natura. L'architettura di Wright ha come idea trainante il rifiuto della mera ricerca estetica o il semplice gusto superficiale. La progettazione architettonica deve creare un’armonia tra l’uomo e la natura, costruire un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito ed ambiente naturale, attraverso l’integrazione dei vari elementi inseriti dall'uomo e quelli naturali del sito. Tutto diventano parte di un unico interconnesso organismo spazio – architettonico. 
  Nel 1941 viene indetto al MOMA di NY la mostra “Organic Design in home furnishing” alla quale Charles Eames e Eero Saarinen parteciparono congiuntamente e presentarono l' “Organic Chair”, oggetto rivoluzionario per l'avanzata tecnologia impiegata nella costruzione utilizzando il compensato sagomato in un singolo composto ma anche per il concetto di supporto e contatto continuo espresso attraverso forme organiche rispondenti a criteri ergonomici. L’influenza di Charles & Ray Eames sul design degli anni ’50 fu enorme: forme scolpite ed organiche, nuovi materiali e tecniche produttive, un approccio rivoluzionario. Gli Eames hanno dimostrato come il design moderno possa concorrere a migliorare la qualità della vita, la conoscenza e la comprensione tra i popoli. 




Questi diversi esempi mostrano come durante il tempo si siano sviluppati e come siano cambiati i concetti e i modi di pensare, come il designer dal semplice gusto estetico arrivi a ragionare sullo stato d'animo dell'utente, incentrando il proprio studio sul benessere e sul miglioramento della vita quotidiana. Insieme hanno posto i canoni del progetto organico: un design creativo e interpretativo dei bisogni più significativi dell'uomo nello spazio e nel tempo ed in contatto con la natura.